domenica 27 ottobre 2013

Nido di serpi - Libro primo - Bartolomeo

Un incontro casuale dà avvio ad una concatenazione di avvenimenti che si susseguono in affannoso crescendo: un'amicizia tradita, una vendetta sanguinosa, la verità dalle mille sfaccettature, un amore sensuale.  Sullo sfondo di una Genova mediterranea, la storia si dipana in un labirinto che trova collegamenti nel Nord Africa, in India, in Uruguay. Chi ha ucciso Re, e soprattutto chi era Re? 



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La storia prosegue con  Ghiaccio bollente

mercoledì 25 settembre 2013

Biscotto alla vaniglia







Arianna valutava i ragazzi secondo il metro di suo padre, ma al contrario. Se avevano le credenziali giuste per entrare nella sua lista nera, allora faceva l’amore dove capitava, senza  inibizioni.   Da quegli amplessi non ricavava un piacere fisico, il  sesso serviva a metteva a tacere, per qualche manciata di minuti, l’ossessione che la dilaniava.

Dopo si faceva pagare, come una puttana qualunque e il denaro  lo spendeva subito.
Entrava nella  pasticceria tutta luci e specchi e le sue narici si riempivano dell’odore inebriante del burro e della cioccolata. Sprofondava  nel morbido velluto delle poltroncine e  aspettava che  la cameriera sovrappeso, con la divisa grigia tesa all'altezza dell’ampio petto, la accogliesse, premurosa come una mamma.

 Quindi si ingozzava di dolci, cheesecake, paste al cioccolato, crumble di mele.  Finiva una porzione di torta e la mamma era lì, pronta ad accontentarla. E lei ordinava  un’altra fetta lucida di glassa,  spolverata di promesse di felicità. La punta della sua lingua era sensibile al sapore zuccherino e lei ci giocava, avanti e indietro nel palato,  prolungando il piacere fino a che le  mucose eccitate  pretendevano  una nuova zolletta.
Allora accoglieva il cucchiaio ricolmo come un’innamorata al primo bacio.

Quei pomeriggi pagava  conti superiori alle cinquanta sterline.

Poi andava in bagno, attaccava la bocca al rubinetto del lavabo e beveva  una grande quantità d’acqua. Quindi vomitava tutto.

Sollevando la testa dalla tazza del gabinetto si sentiva straordinariamente bene.  Non era in grado di  dire  se prevaleva il piacere perverso della gola o quello masochista del vomito. O se entrambi contribuivano all’orgasmo che provava nel WC di quella pasticceria.

Niente a che vedere con il sesso meccanico che consumava  con i maschi dai visi sbiaditi, negli androni male illuminati o sui materassi dalle lenzuola sgualcite.

L’amore era  un biscotto alla vaniglia che si lasciava assaporare lentamente, sciogliendosi in bocca.

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domenica 15 settembre 2013

Ragtime e altri racconti

Ragtime


Il piccolo bistrò del quartiere, cresciuto a ridosso dei vecchi macelli, attirava il popolo della notte che celava la malinconia dietro le risate nervose e i gesti affettati. Seduti ai tavolini di marmo che ricordavano i banconi dove un tempo si squartavano i vitelli, uomini e donne centellinavano la birra alla spina e scambiavano qualche parola con gli sconosciuti seduti accanto.

Al termine del primo boccale, le frasi scivolavano morbide sotto alle camicette attillate, lungo i fianchi delle donne che facevano vibrare i polpacci abbronzati sotto alle gonne leggere. Gli uomini fumavano sigarilli che profumavano di rum e di cannella e il fumo si inanellava in spessi riccioli che rimanevano sospesi nell’aria immobile e umida.

Le femmine ridevano e aprivano le labbra come calici, poi le serravano strette ed era una sfida, tutto quell’aprire e chiudere. I camerieri facevano un nuovo giro, posavano sui tavolini i boccali umidi con la schiuma solida che traboccava dai bordi e ritiravano quelli vuoti.


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Il mattino ha l'oro in bocca

Lo squillo disturbante di un campanello, una porta che rimane chiusa, un uomo affascinante incontrato al bar sotto casa.

 Il confine tra paradiso e inferno è labile, si scioglierà come neve al sole.


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